Vinile Significato: come è fatto un Disco da 33 Giri?

Vinile: significato e caratteristiche di questo supporto musicale

Interrogarsi sul significato del vinile, su come sia fatto un disco e in che modo riesca a sprigionare quel suono così caratteristico sono domande più che lecite. Specie se ci si è avvicinati da poco a questo mondo, e si vuole scoprire di più su quello che continua a essere un supporto amato da milioni di appassionati.

In questo articolo allora, specificheremo il significato di vinile, e risponderemo un po' a tutti gli interrogativi più comuni riguardo a questo argomento.

Disco in vinile significato: la definizione Treccani

Quando non si sa qualcosa, di solito ci si rifà a fonti autorevoli per capirci di più. Se si cerca la definizione di vinile su internet, i risultati che si ottengono possono essere un po' diversi da quelli che ci si attende. Secondo l'Enciclopedia Treccani, infatti, il significato di vinile è il seguente:

"In chimica organica, radicale monovalente, di formula CH2=CH−, derivato dall’etilene, presente in moltissimi composti."

La definizione, evidentemente, si rifà al materiale chimico che poi va comporre i dischi. Ma noi che ci occupiamo di musica cerchiamo un altro tipo di voce, che può essere ricavata ricercando "ellepi". Con questa parola, infatti, si ottiene:

"Ellepì (o elleppì) [trascrizione della pronuncia ital. di LP, sigla dell'ingl. long playing]. - (mus.) [disco a trentatré giri inciso in microsolco] ≈ long playing, (fam.) trentatré giri. ⇑ vinile."

Già da questo secondo contributo è possibile quindi stabilire alcuni parametri fondamentali che danno modo di capire meglio cosa sia un disco in vinile. Nello specifico:

  • Si tratta di un supporto fatto di materiale plastico (il vinile, appunto);
  • Presenta incisioni e microsolchi;
  • Può avere velocità di rotazione differenti (da qui 33, 45 o 78 giri).

Detto ciò, è bene addentrarsi ancora di più nell'argomento, andando a specificare prima di tutto come è fatto un disco.

Vinile: significato e definizione

Vinile materiale: come è fatto un disco?

Alla domanda "Cos’è un vinile?" si può rispondere in molti modi. Un oggetto di plastica, ad esempio. Se si vuole essere più specifici, però, bisogna introdurre il concetto di disco a microsolco. Ovvero un supporto per la memorizzazione analogica di segnali di tipo sonoro.

Alla vista, si presenta con una superficie piatta sulle quali sono presenti incisioni a spirale. La sua produzione segue questi fasi:

  • Il primo disco, detto master, viene inciso su cera o guttaperca e riporta i suoni ottenuti dalle registrazioni in sala;
  • Il supporto così ottenuto viene verniciato con cloruro di stagno e argento. Queste sostanze vanno a creare un nuovo strato di nichel;
  • Dallo strato di nichel si ottiene un "negativo", dal quale è possibile ottenere una nuova copia chiamata "madre";
  • In seguito, viene eseguita una nuova verniciatura, per aumentare lo spessore del supporto;
  • Così si ottengono gli stampi che poi verranno utilizzati per la produzione su larga scala.

Il vinile che viene utilizzato per fare i dischi si presenta all'inizio come una massa gommosa (il cosiddetto "biscotto"), che poi viene inserita in una pressa a caldo. Dopo la stampa si passa alla rifilatrice, che smussa i bordi frastagliati e consente di ottenere la forma definitiva.

Chi ha inventato il vinile?

Il primo disco a 78 giri in gommalacca è stato inventato da Emile Berliner e commercializzato negli Stati Uniti nel 1889. Si trattava di una evoluzione dei precedenti cilindri, che oltre a essere incisi solo da un lato erano più scomodi da utilizzare.

La gommalacca, però, presentava alcuni svantaggi, primo tra tutti quello di non poter supportare velocità di riproduzione inferiori ai 78 giri per minuto. Occorrerà aspettare il 1948, quando la Columbia Record introdusse sul mercato i primi dischi in vinile. L'invenzione, attribuibile all'ingegnere ungherese Peter Carl Goldmark, consentiva la riproduzione a velocità inferiori (33 e 45 giri). Ciò permise di inserire più tracce audio sulla stessa facciata, difatti dando inizio al commercio su larga scala dei supporti musicali.

Insieme all'evoluzione dei vinili, si assistette alla nascita e al successivo sviluppo degli apparecchi destinati a sfruttare i dischi. Nel nostro articolo sui migliori giradischi di sempre ripercorriamo a grandi linee tutte le tappe di quest'altra, appassionante storia.

Cosa si intende per LP?

LP, ovvero la contrazione di Long Playing, noto anche come Long Play, LP o - più comunemente - 33 giri. Non si tratta di altri che di un classico vinile contenente più tracce al suo interno. Un termine che ormai ha travalicato il solo confine dei dischi in vinile per essere impiegato anche per i CD, ad esempio.

Parlare oggi di LP sembra oggi una cosa banale, ma prima di arrivare a un 33 giri si è dovuti passare da diverse evoluzioni tecniche. Come scritto nel paragrafo precedente, occorrerà aspettare il 1948 per assistere all'arrivo dei Long Play sul mercato per opera della Columbia Records. Questo avvenimento decretò la fine dei dischi a 78 giri in gommalacca, fino a quel momento dominanti sul mercato.

Cosa vuole dire che un disco è a 33 giri?

Affermare che un vinile è a 33 giri vuol dire che, ogni minuto, il disco compie 33 rotazioni su se stesso. Volendo essere precisi, le rotazioni sono 33 e mezzo, il che porta a circa 100 giri ogni tre minuti. Lo stesso discorso vale per gli altri due standard conosciuti al grande pubblico, ovvero i 45 giri e i 78 giri.

Per quanto riguarda le dimensioni, questi sono i dati da tenere a mente:

  • 33 giri: 30 cm (ovvero 12 pollici, ma in commercio sono presenti anche formati da 25 cm);
  • 44 giri: 18 cm (ovvero 7 pollici) oppure 30 cm (12 pollici, i cosiddetti maxi-singoli);
  • 78 giri: 25,4 cm (ovvero 10 pollici).

I vinili sono disponibili in 33, 45 e 78 giri

Quando vale un disco in vinile?

In linea generale, è difficile dire quanto può valere un determinato disco. A incidere sul costo intervengono fattori come rarità e condizioni del supporto. Nella nostra guida alla valutazione dei vinili, ad esempio, illustriamo tutte le varie casistiche considerate dagli appassionati.

Ciò detto, è evidente che alcuni dischi costino più di altri. Nel caso dei vinili più rari, ad esempio, il prezzo può arrivare anche a decine di migliaia di dollari.

Il mondo dei vinili sul blog e lo shop HiFi Prestige

Con questo articolo speriamo di aver chiarito il significato di vinile e di aver dato risposta a vari interrogativi. Per altre curiosità sul mondo dei dischi, l'invito è quello di seguire il nostro blog, aggiornato settimanalmente con articoli dedicati all'alta fedeltà.

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