Miglior Giradischi in Assoluto: dai classici ai top del 2021

Miglior Giradischi in Assoluto: dal 1877 al 2021, i migliori modelli

Quello di voler trovare il miglior giradischi in assoluto è evidentemente un gioco. È piuttosto chiaro che stabilire a propri quale modello sia il migliore di sempre è un esercizio futile. Allo stesso tempo, però, è possibile stabilire quali sono stati gli apparecchi più influenti, quelli che hanno cambiato il mercato. E anche quelli che oggi, nel 2021, fanno battere il cuore degli appassionati.

Tra giradischi vintage e apparecchi moderni, allora, vogliamo proporre un rapido excursus all'interno di un mondo che non smette mai di stupire, e che consente ancora oggi di vivere emozioni uniche in compagnia dei nostri amati vinili.

I migliori giradischi acquistabili dal nostro catalogo

Ecco una lista che, senza alcuna pretesa di completezza, identifica alcuni dei modelli più popolari e apprezzati nel nostro store nel 2021:

Dopo aver stabilito brevemente quali sono gli apparecchi più interessanti per gli appassionati, iniziamo allora il nostro breve viaggio nella storia dei migliori giradischi della storia.

I modelli storici, dal 1877 al 1937

Il Duo Jr, tra i migliori giradischi in assolutoInizia tutto nel 1877, quando lo scienziato Charles Cross espone all'Accademia delle Scienze il paleofono, un rivoluzionario apparecchio dedicato alla riproduzione sonora. Dopo qualche mese, Thomas Edison arrivò a costruire il fonogramma. L'idea di fondo era quella giusta: un cilindro veniva affiancato da uno stilo, che scorreva nei solchi per produrre i suoni.

Nel 1897 Emile Berliner sviluppò il grammofono, il vero antenato del giradischi moderno. Era già tutto qui: al posto del cilindro di Edison, veniva utilizzato un supporto orizzontale inizialmente con diametro di 5 pollici, che divennero ben presto 7 e 10. Gli anni seguenti videro rapide ed evidenti trasformazioni del settore. Nel 1907 arrivarono i primi dischi registrati su entrambi i lati, che ben presto furono seguiti dai supporti a 78 giri.

Si arriva così al 1927, con il primo modello commerciale a cui si può attribuire un certo successo. Si tratta dell'Elektro Feder Motor, giradischi con motore elettrico che poteva gestire senza problemi i vinili con registrazioni su due lati. A questo seguì il Duo Jr (ritratto in foto, fonte: WorthPoint.com), il primo giradischi collegato a un altoparlante.

A guardarlo oggi, non sembra molto distante da alcuni modelli vintage Lenco, di cui abbiamo parlato nel nostro speciale sui giradischi economici. Il passato torna sempre di moda, d'altra parte.

La riscossa del vinile, dal 1947 agli anni '70

Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso, ma i primissimi giradischi vintage non impiegavano supporti in vinile, bensì in carbonio. Occorrerà attendere il 1947 per vedere l'esordio del materiale plastico oggi utilizzato comunemente per le incisioni musicali. Il motivo del suo successo era dovuto soprattutto alla facilità di produzione e alla fedeltà sonora, data sempre dal meccanismo che vedeva l'azione di una puntina che andava ad agire sui solchi del supporto.

Un concetto che rimarrà alla base dell'intera industria musicale per decenni, e che portò nel 1957 all'entrata in scena del Mangiadischi. Il giradischi, in altre parole, si faceva portatile, grazie all'alimentazione a batteria. Si trattava dell'antesignano di tutta una serie di apparecchi che avremmo imparato a conoscere nei decenni successivi: dal Walkman al lettore CD, dai player MP3 ai comuni smartphone.

Negli anni '60, quelli della rinascita dopo la ricostruzione post-bellica, l'industria musicale su vinile conobbe un vero e proprio boom di vendite. Accanto alle necessità del grande pubblico, però, si facevano sempre più pressanti le istanze di chi esigeva una esperienza sonora in alta fedeltà. A rispondere a queste necessità intervenne Panasonic con il Technics, una specifica sottomarca dedicata all'Hi-Fi che nel 1969 lanciò l'SP-10. Si trattava di una vera e propria rivoluzione, visto che veniva accantonato il concetto di motore a cinghia per passare a quello a trasmissione diretta.

Con l'arrivo degli anni '70 la disco music era già una realtà affermata, e il vinile fu uno degli strumenti di diffusione di questo elettrizzante modo di intendere la musica. I modelli da avere, in questo specifico periodo, erano i Technics SL-1100 ed SL-1200, adottati immediatamente dai produttori di musica hip-hop e disco per la produzione e l’ascolto di tracce.

E proprio Technics continuò a imperversare per tutto il decennio, diventando la scelta privilegiata dei DJ più famosi anche grazie a funzioni innovative. Come il cambio di pitch, ovvero di velocità di riproduzione, che era il punto di forza dei Technics 1200MK2 (ritratto in foto, fonte: Wikipedia).

L'ascesa continua del vinile sembrava non conoscere soste. E nemmeno l'entrata in scena sul mercato di un nuovo supporto, ovvero il CD, pareva impensierire i giradischi...

Il Technics 1200MK2, storico modello degli anni '70

1987: arriva il CD. È la fine del giradischi?

Invece non andò proprio così. Nel 1988, le vendite dei CD superarono quelle dei vinili negli Stati Uniti. Occorrerà aspettare oltre trent'anni per assistere a un controsorpasso degli LP.

In quello che è il periodo più oscuro per il vinile, la continua ricerca tecnologica non mancò comunque di far arrivare al grande pubblico prodotti innovativi. Come l'ELP LT-1XA, un ardito esperimento a metà tra giradischi vintage e lettore CD. Per la lettura dei solchi veniva utilizzato il laser, invece che una tradizionale puntina.

Con il mercato consumer che si dirigeva sempre più convintamente verso i CD, il vinile veniva relegato a strumento per DJ e produttori di musica. Ma la situazione era destinata a cambiare ancora una volta all'alba del nuovo millennio. Lo scossone, questa volta, era dato dall'arrivo della musica digitale.

Se il CD aveva già dato un colpo alle speranze del vinile di dominare il mercato, il digitale non fece che peggiorare la situazione. E questa volta ad abbandonare i giradischi furono anche i DJ, che grazie ai programmi di elaborazione di tracce musicali riuscirono a esprimere le proprie idee musicali in maniera più intuitiva che mai.

Ma la situazione era destinata a mutare nuovamente. La musica digitale, in un primo tempo legata alla presenza di un supporto fisico, iniziava a essere fruita tramite la rete internet in formati sempre più compressi, e quindi capaci di far rientrare un gran numero di informazioni in una quantità ridotta di dati. Il formato MP3, in particolare, fu protagonista della grande rivoluzione che cambiò il modo di ascoltare la musica. Decine e decine di canzoni potevano essere memorizzate in piccoli apparecchi, i lettori MP3, da portare con sé con estrema facilità.

Queste nuove dinamiche portarono a una decrescita del settore CD piuttosto rapida. Che dire, però, dei vinili?

2018: il vinile torna in auge

I primi sentori di un nuovo ritorno in auge dei vinili si ebbero già all'inizio degli anni '10 del nuovo millennio. L'approccio di diversi brand, tra cui Pioneer, fu quello di rivisitare in chiave moderna i modelli di giradischi vintage maggiormente noti al pubblico. La stessa cosa fece Panasonic, con la riproposizione di nuovi modelli a marchio Technics.

Con la crescita sempre maggiore del vinile, ormai rientrato stabilmente tra i supporti preferiti dagli appassionati, diversi brand iniziarono a presentare modelli ibridi. Capaci, cioè, di rispondere alle esigenze sia di chi voleva tornare al calore della musica analogica, senza dimenticare la brillantezza del digitale. Da qui si arrivò alla presenza sempre più frequente di giradischi con connettività bluetooth, porte USB per riversare le tracce su PC, design verticali e scelte stilistiche sempre più estreme.

Il giradischi Marantz TT15-S1

Cosa significa miglior giradischi in assoluto?

Come amiamo spesso ripetere, i migliori giradischi non sono necessariamente quelli che costano di più o hanno più funzioni.

La musica è un fatto del tutto personale, legato alla sfera tecnica ma anche e soprattutto a quella emotiva. Per questo motivo, si può essere legati a un modello utilizzato quando si era ragazzini, magari dotato di una testina di basso livello che farebbe inorridire un audiofilo duro e puro.

È facile dire che un giradischi vintage, magari non preservato con le necessarie attenzioni, sia più "scarso" di un Mcintosh appena uscito dallo stabilimento di Binghamton, o meno attraente di un modello verticale Pro-ject. D’altra parte, la musica è così: non risponde alla logica, ma ai sentimenti. E anche per i giradischi è lo stesso discorso.

Appurato quindi che il giradischi migliore del mondo è quello che suona meglio per se stessi, non rimane altro che scegliere il modello che più riesce a soddisfare i propri bisogni.

Il mondo dei vinili su HiFi Prestige

Il catalogo di giradischi di HiFi Prestige viene continuamente aggiornato con nuovi modelli dedicati all'ascolto vinili. Per maggiori informazioni sui modelli in vendita non esitate a inviarci un messaggio: basta visitare la pagina Contatti.

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