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Tonewinner: focus su un produttore Top Level di amplificatori per HI-FI e Home Cinema

Come succede a molti marchi che vengono introdotti sul mercato, anche Tonewinner stimola continue curiosità, spingendo molti appassionati di hi-fi a richiederci informazioni.

Con questo articolo / intervista entriamo maggiormente in profondità, pubblicando una serie di domande ricorrenti (ed interessanti) che ci giungono dai nostri clienti e che ci consentono di svelare ancor di più le incredibili potenzialità di Tonewinner. Nel contempo, aggiungiamo, alcuni aneddoti che vedono protagonista Tonewinner.

D: Tonewinner è un produttore nuovo o ha una sua storicità?

R: Tonewinner è un produttore storico. Per quanto la sua prima presenza in Italia risalga a qualche anno fa (quando abbiamo deciso di importare il marchio, quali distributori ufficiali per l’Italia), Tonewinner ha una grande tradizione nella progettazione e costruzione di amplificatori e diffusori di alta qualità, con un catalogo che copre qualunque esigenza sia nel campo dell’alta fedeltà che in quello dell’Home Cinema. Tonewinner ha oltre trent’anni di esperienza, essendo stata fondata nel 1992, in Cina. Prima leader all’interno del proprio mercato nazionale di riferimento, nel corso degli anni Tonewinner ha dato vita a creazioni prestigiose ed estremamente diffuse fra gli appassionati audio più esigenti, fornendo elettroniche ed amplificatori ai più prestigiosi brand mondiali che, all’atto della produzione, marchiavano con il loro logo ciò che veniva prodotto da Tonewinner.

Con un linguaggio più da addetti ai lavori, Tonewinner svolgeva un servizio di ODM per molti importanti marchi (anche top level) del settore.

Negli ultimi anni, Tonewinner ha deciso di estendere la sua presenza a livello internazionale, mettendo a frutto oltre trent’anni di esperienza nella costruzione di prodotti, commercializzando in modo diretto le proprie creazioni, proponendole con il proprio marchio.

D: E’ possibile dare una collocazione di mercato a Tonewinner e ai suoi prodotti?

R: Qui si rende necessaria una premessa. Generalmente la percezione della classe di un prodotto / marchio è data, in un mercato evoluto, dal suo posizionamento di prezzo, all’interno dello stesso mercato di riferimento.

Mercedes è Mercedes anche perché la sua collocazione premium si autoalimenta, consentendogli di posizionarsi, quale risultato di affidabilità, design, tradizione ad un livello di prezzo superiore rispetto ad altri concorrenti del settore auto.

Quando si parla di Tonewinner, questo aspetto non è invece ben definibile. O meglio, prendendo in analisi esclusivamente parametri oggettivi (affidabilità, costruzione, scelte progettuali, performance sonore, componentistica utilizzata) Tonewinner non può non essere confrontata con i “mostri sacri del settore” (intendiamo con tale termine i produttori ultra specializzati nella creazione di amplificatori da riferimento). Il raffronto diretto con elettroniche dello stesso prezzo di quello offerto Tonewinner diventerebbe obiettivamente “impietoso” per la concorrenza. Tonewinner, qualunque sia l’amplificatore oggetto dell’approfondimento, va innegabilmente rapportato ad articoli dal prezzo notevolmente superiore. Non si tratta certo di demeriti che vanno ad iscriversi a quello o a quell’altro concorrente. Semplicemente, la tradizione consolidata, avvantaggiata, nel corso degli anni, dal doversi confrontare, proprio in virtù del suo ruolo di ODM, con una abbondanza di produttori, ha fatto sì che Tonewinner potesse riversare le proprie competenze sul mercato, senza sottostare ai troppi “paletti” di budget richiesti dagli altri costruttori che, per definizione, non potevano esimersi da trarre giusti vantaggi economici nella commercializzazione dei loro amplificatori. In altre parole, quando un rinomato marchio si rivolge a Tonewinner per richiedere la produzione di un amplificatore, deve necessariamente indicare dei vincoli di budget in modo da rendere redditizio il proprio investimento; il suo guadagno, infatti, sarà dato dalla differenza fra i ricavi e i costi sostenuti, nei quali, ovviamente dovrà essere conteggiato anche quello da corrispondere a Tonewinner per usufruire della loro capacità di costruire, nella loro fabbrica, elettroniche di alto livello. E’ ovvio che, quando Tonewinner ha deciso di presentarsi direttamente sul mercato, ha potuto, non essendo vincolata a budget assegnati da altri produttori, utilizzare componentistica selezionata, dedicando tantissime ore nello sviluppo di progetti da riferimento, portando al massimo grado le prestazioni, già eccellenti, che caratterizzavano gli amplificatori prodotti per conto terzi.

Considerando che dal punto di vista commerciale Tonewinner ha deciso di dotarsi di partner di fiducia disposti a sposare in toto la filosofia produttiva consentendo di saltare gli innumerevoli dispendiosi passaggi (distribuzione, marketing, rivenditori, riviste ecc) che caratterizzano le attività di altri costruttori, appare evidente che la qualità riscontrabile nei prodotti Tonewinner non può essere, in alcun modo, relazionata al vantaggioso prezzo di acquisto.

Questo è un tipico caso in cui l’appassionato consapevole non deve utilizzare il parametro del prezzo per valutare la bontà di un prodotto o stabilirne la collocazione dello stesso all’interno del mercato di riferimento.

Non mi piace parlare di cifre, ma dare alcune indicazioni credo sia rendere merito a Tonewinner per la bontà del lavoro svolto. E così, a livello di prestazioni , cura costruttiva e qualità generale, il finale Tonewinner AD-1PA+ , ad esempio, può competere con amplificatori di riferimento il cui prezzo può essere fino a dieci volte superiore a quello del Tonewinner.

D: perché avete scelto di importare proprio Tonewinner e non un altro marchio?

R: Conoscevo Tonewinner e, in particolare, la sua attività di produzione per conto terzi. Sapevo che molti degli amplificatori più performanti sul mercato provenivano proprio da quella fabbrica cinese.

Ed ero consapevole della qualità Tonewinner, conscio che la produzione diretta, a loro marchio, dovesse essere estremamente interessante. Ho deciso di prendermi qualche mese per testarne a fondo i prodotti, scevro da alcuni pregiudizi, certo, ma comunque utilizzando un occhio più che critico. Da addetto ai lavori, in primis; senza però tralasciare l’aspetto emotivo, quello dell’appassionato, che va alla ricerca di “quel qualcosa” non sempre definibile e che continua a preservare la curiosità dell’amatore di prodotti hi-fi.

Mi sono immediatamente accorto della grande cura che Tonewinner pone nella costruzione delle proprie elettroniche. E’ qualcosa che chiunque può percepire, già nel momento in cui gli amplificatori vengono rimossi dal loro imballo. Le qualità sonore non fanno che confermare le alte aspettative di cui si circondano questi prodotti. E da questo punto di vista è necessario sottolineare come prodotti di questo tipo, che vanno collocati per prestazioni e finiture, soprattutto quelli di punta, nello spettro di altissima gamma del mercato hi-fi o home cinema, devono sempre cercare di sconfiggere quei pregiudizi che, essendo prodotti in Cina, li accompagnano. Siamo disposti a chiudere un occhio quando acquistiamo marchi che, almeno a livello teorico, abbiano una connotazione “occidentale” (anche se sovente, ormai, vengono realmente prodotti in Cina) ma ci carichiamo di dubbi, di perplessità, andando a cercare il classico pelo nell’uovo quando interagiamo con prodotti cinesi al 100 per cento, che, in molti casi invece, stanno diventando la variabile impazzita di un mondo, quello dell’alta fedeltà, dove non è automatico che al prezzo superiore corrisponda, sempre e comunque, una qualità proporzionale.

Confesso di aver messo alla frusta moltissimi modelli Tonewinner, prima di decidere di importarli. Allo stesso modo confermo che, fin dai primi ascolti, ho dovuto tenere a bada quell’entusiasmo che, dopo più di 20 anni di attività, non è sempre semplicissimo da ritrovare. Sono il primo a riconoscere di essermi emozionato durante i test dei prodotti Tonewinner, rapito, fin dai primi ascolti, da prestazioni che spesso vanno fuori dall’ordinario.

D: Quali sono le qualità più evidenti degli amplificatori Tonewinner?

R: Forse la domanda potrebbe essere ribaltata, mettendo in risalto come non esistano pecche evidenti o zone d’ombra dove gli amplificatori Tonewinner mostrino una qualche debolezza. E’ difficile, pertanto, fare una classifica di merito, elencando gli aspetti e i punti di forza che più caratterizzino queste elettroniche. Se devo riassumerne in poche parole le peculiarità più lampanti non posso non citare, oltre agli ottimi dati di potenza, la dinamica e la capacità di pilotaggio tipiche di questi prodotti. Pensiamo agli integrati della gamma PRO (AD-2PRO+ e AD-3PRO+), e all’attenzione che in Tonewiner hanno posto per la sezione di alimentazione. Aspetto che si riversa direttamente nella grande qualità del suono riprodotto e nella facilità di gestire qualunque tipo di diffusore. Continua a riemergere l’aneddoto che ho vissuto in prima persona, dove, nel corso di anni ed anni di test e di prove capita di interagire con diffusori che, quasi di diritto, a causa di dati di targa realmente impegnativi, a livello di sensibilità o di impedenze minime, rubano la scena agli amplificatori. In queste situazioni emerge chiaramente che la catena debole dell’impianto sia data dalla sezione amplificatrice e, nell’evenienza di diffusori esosi, non sempre la cifra necessaria per acquistare le elettroniche garantisce di porsi al riparo da queste sorprese. Tonewinner ristabilisce, anzi ribalta completamente, questo rapporto, prendendo in mano l’impianto e guidandolo verso prestazioni assolute, garantendo di ottenere il massimo delle potenzialità da qualunque diffusore. E’ un concetto che non vale solo per i prodotti di punta in ambito HI-FI ma può essere esteso anche ai finali di potenza AD-7300PA+ e 2500 PRO che, spesso, vengono utilizzati anche in ambito Home Cinema. Durante i miei test ho provato in tutti i modi a mettere in crisi il finale a due canali AD-2500PRO, abbinandolo a diffusori che, nel corso della mia esperienza in ambito hi-fi, hanno sempre o quasi sempre “messo in difficoltà” anche gli amplificatori più promettenti. Il Tonewinner AD-2500 PRO, e così anche il finale AD-7300PA+, fa del controllo, unito a potenza reale, una caratteristica evidentissima, che emerge chiaramente durante gli ascolti. “Qui comando io, e si fa come dico io; diffusori adeguatevi”. Ecco cosa sembrano dire certi amplificatori Tonewinner ai loro partner in quel meraviglioso viaggio che conduce ai punti più alti dell’ascolto musicale.

D: L’eclatante esordio di Tonewinner sulle riviste specializzate può essere identificato nel bell’articolo (Test del Tonewinner AD-1PA) di Remusic a firma Emilio Paolo Forte?

R: L’articolo di Emilio Paolo Forte ha rappresentato, per noi di Hifi Prestige e per me in particolare, uno dei momenti di maggiore soddisfazione. Considero Remusic una risorsa di primissimo piano per ciò che concerne l’informazione nel nostro settore. Remusic, grazie alla visione del fondatore, direttore e proprietario Giuseppe Castelli, ha un modo distintivo nel portare l’alta fedeltà nelle case degli appassionati. Scevro da pregiudizi e ricco di competenza, Giuseppe Castelli mantiene quel tipo di rapporto giornalista / produttori / distributori che se da un lato garantisce ai propri lettori un’informazione precisa, puntuale ed onesta, dall’altro può diventare fonte di “preoccupazione” anche per i costruttori più importanti, messi alla frusta, durante le prove e i test delle loro creazioni.

In poche parole, quando su Remusic un prodotto viene elogiato significa che davvero lo merita. E’ un tipo di rivista dove i piccoli grandi difetti delle elettroniche (tutti le elettroniche hanno dei difetti, e rimarcarli non significa bocciarli, considerando che non esiste l’amplificatore perfetto) vengono messi in luce. Parallelamente, però, non vengono taciuti i pregi che dovessero manifestarsi durante i test, dando vita a prove profonde, meditate, competenti, che entrano nel dettaglio, per completezza e precisione dei prodotti audio analizzati.

E’ proprio all’interno di questo perimetro che l’articolo di Emilio Paolo Forte assume un peso specifico ancora superiore. Alla vivacità e alle innegabili doti di scrittura dell’articolista si abbina la capacità di comprendere appieno la “svolta epocale” che il finale AD-1PA+ ha saputo incarnare. Quell’articolo non è solo un'ode alle qualità intrinseche del finale ma, soprattutto, è una testimonianza della comprensione di un’epoca, dove non è più possibile giudicare un prodotto preventivamente, in base al proprio paese di provenienza e origine. Quell’articolo, in definitiva, trasuda della vera passione di un addetto ai lavori che, come è successo al sottoscritto, sa svestirsi per un attimo del suo ruolo, per lasciare spazio all’emozione più istintiva, facendosi trascinare dal vortice della musica riprodotta al meglio delle proprie potenzialità.

Come dicevo, lo scritto di Emilio Paolo Forte e la graditissima presenza, all’interno dell’articolo di uno dei più veri appassionati di hi-fi italiani (Luigi Fava che ha reso disponibili all’abbinamento con il finale Tonewinner AD-1PA i suoi diffusori TAD R1 mk2) è stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita. E’ stato davvero gratificante avvertire quel senso di comunione di intenti, quella condivisione di una sensazione che, prodotta in me durante i primi test delle creazioni Tonewinner, veniva riconfermata da altri addetti ai lavori ed amatori che, durante le loro prove di ascolto, hanno manifestato la stessa mia eccitazione e le stesse mie reazioni, confermando così la bontà della scelta di voler divenire importatore e distributore ufficiale del marchio Tonewinner per l’Italia.

D: Su Tonewinner continuate a svolgere con costanza test di ascolti?

R: E’ inevitabile; per caratteristiche personali so per certo che alcune mie convinzioni abbiano necessità di trovare conferma nella competenza altrui. Questo significa che un determinato prodotto, quando venga testato ed apprezzato dal sottoscritto, ha solo compiuto un passo nella strada che ci consente, in Hifi Prestige, di riconoscerlo come eccellente prodotto. Il cammino è irto di analisi approfondite, che tengano conto delle sensazioni di ascolto e dell’analisi di caratteristiche specifiche che, nei prodotti più importanti, sono sempre approfondite con alcune figure di riferimento, per competenza e esperienza, del settore HI-FI. Tutto ciò viene espresso all’ennesima potenza su un marchio come Tonewinner, che necessità di una “scoperta” oggettiva delle proprie prerogative, non potendo contare (sul mercato italiano) di una vasta letteratura di impressioni di ascolto. Dietro ad un’opinione, che in quanto tale potrebbe lasciar presupporre un piccolo margine non oggettivo, c’è sempre un grandissimo lavoro di approfondimento che coinvolge, oltre al sottoscritto e a Carla, anche uno dei massimi intenditori nel panorama dell’alta fedeltà, come Massimiliano Landi che reputo ad oggi, probabilmente il massimo esperto per i prodotti Tonewinner a livello europeo. Il percorso che permette di dare dei consigli ad un cliente che ripone la propria fiducia in una rivendita e che alla stessa affida, spesso, una parte importante del budget familiare, deve presupporre una onestà di fondo, una trasparenza che consenta all’appassionato di costruire davvero l’impianto più adatto alle proprie esigenze. Il testare continuamente i prodotti va in questa direzione. Più specificamente, questo è un aspetto che curiamo per ogni marchio ed in modo particolare per Tonewinner, dovendo valutare attentamente la sinergia con un numero elevato di diffusori presenti sul mercato. E’ un compito che da soddisfazioni. Non solo perché ha qualcosa di pionieristico, considerando che solo da qualche anno Tonewinner si sta affacciando al mercato occidentale, dopo più di 30 anni di esperienza sul mercato asiatico, ma soprattutto perché le elettroniche di questo produttore danno un’enorme soddisfazione durante l’utilizzo. Ciò gratifica anche chi si occupa dei test, stimolando la curiosità di rivivere i brani musicali più amati con una nuova ammaliante melodiosità e con prestazioni di livello assoluto.

D: Quanto incide la bellezza del “design” degli amplificatori Tonewinner nell’influenzare la decisione di acquisto della clientela?

R: La bellezza, concetto certamente soggettivo, è un aspetto fondamentale non solo nella scelta dell’amplificatore, ma in quasi tutti gli ambiti della nostra vita. Il bello attrae ed è naturale che sia così. Tonewinner ha la capacità di farsi guardare ed apprezzare, avvicinando, con il suo design esclusivo, l’appassionato e suscitandone la curiosità e la voglia di approfondimento. Ovviamente la bellezza del design sarebbe del tutto ininfluente se a ciò non si abbinassero effettive qualità sonore.

Per certi versi la bellezza dei prodotti Tonewinner crea un’aspettativa ancora maggiore nel cliente potenzialmente interessato. Da appassionato di auto, oltre che di HI-FI, ripenso a certe meravigliose auto che mi affascinavano da ragazzo. E a come alcune di esse, a fronte di una linea meravigliosamente sportiva, unissero prestazioni da utilitaria o poco più. Tanta forma, in definitiva, per coprire poca sostanza. E la delusione, in questi casi, non era poca. Con Tonewinner abbiamo la certezza di poter esclamare “Suona meravigliosamente ed è anche bellissimo” oppure “E’ bellissimo e suona anche meravigliosamente bene”. Un bel punto di arrivo per chi non cerchi un design minimalista, ma voglia regalarsi un amplificatore grande, massiccio, pesante, dove tali caratteristiche siano direttamente ricollegate al dimensionamento e alla qualità della componentistica usata.

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