Polk Audio Reserve R 700 il grande suono non può attendere
Introduzione
Perso in riflessioni psicologiche, mi capita di pensare alla differenza di approccio che l’appassionato, anche io lo sono, utilizza quando inizia a rapportarsi con un po’ di pregiudizio a determinati prodotti. Si tratta di considerazioni che vanno al di la del mondo hifi e che, sono certo, trovino maggiore approfondimento in un trattato di psicologia o sociologia che non in un blog di hi-fi. Forse nessuno di noi ammetterà mai di essere guidato, nelle proprie considerazioni, da una sorta di pregiudizio.
Eppure il pregiudizio esiste e, nella realtà quotidiana, con lui dobbiamo interagire. C’è da dire che proprio il pregiudizio a volte è causa di una “meraviglia” maggiore. E’ proprio quando non hai aspettative verso qualcosa (e a volte qualcuno) che finisci per stupirti.
Veniamo a noi: Polk Audio è un marchio storico, che ha sempre saputo progettare e costruire diffusori. Non puoi avere una tradizione di 50 anni sulle spalle se non produci prodotti di qualità. Sopratutto in un mondo che evolve alla velocità della luce dove giudizi e interconnessioni fra appassionati sono all’ordine del giorno.
I giudizi, appunto...ma i pregiudizi? Il pregiudizio lo metto io. Io negli ultimi anni, condizionato da certe politiche di distribuzione Polk Audio, mi ero autoconvinto (e si che qualche anno di esperienza nel settore ce l’avrei anche) che i prodotti della casa americana fossero “si, ok, prima erano..forse.. però, insomma...ok costano poco e poi? Boh!”.
Fino a quando non mi capita di “rimettere le orecchie” in una coppia di Polk Audio dal prezzo che in hi-fi non è quasi una cifra ma un regalo. Il modo migliore (o peggiore?) per poter proseguire in quell’atmosfera pregiudizievole di cui parlavo poco sopra. Mi riavvicino al marchio, grazie ad una sensazione di fresca novità rispetto al passato, e lo faccio testando uno dei diffusori più piccoli della casa; ricollego dei diffusori Polk Audio agli amplificatori con quel senso del dovere e di continuo aggiornamento che è più consono ad un commerciante che non ad un reale appassionato. Ritrovo Polk Audio non da appassionato, ma da addetto ai lavori. Un addetto ai lavori che, forse, avrebbe testato mille altri prodotti piuttosto che passare alcuni giorni con un diffusore Polk Audio. A titolo informativo, l’oggetto del mio ascolto era una coppia di Polk Audio Signature Elite ES55.
Questo articolo sta diventando troppo lungo e dobbiamo cercare di focalizzare la nostra attenzione sulle Reserve R 700. La realtà è che non ci sarebbe stato alcun test delle Reserve R 700 se qualche mese prima non avessi collegato le Signature Elite ES55. Spesso, io per primo, mi batto perché un prodotto venga analizzato comparandolo ad articoli similari all’interno della propria categoria di appartenenza. Su un ring non si confrontano due atleti che pesino 10 kg di differenza. Anzi, la superspecializazione spesso comporta che differenze di partenza, anche minimali, portino, inevitabilmente, a risultati estremamente differenti. Eppure, quando utilizzai le Polk Audio Signature Elite ES55 mi capitò di pensare “suonano bene punto e basta!”; che e molto diverso dal dire “per quanto costano suonano bene”. Personalmente uno degli aspetti che mi fa amare un diffusore è quando lo stesso causa un’irrefrenabile voglia di ascoltarlo. Quando mi ritrovo a “riesumare” centinaia di tracce per rivalutarle con qualcosa che mi sta dando grandi soddisfazioni, ecco per me quello è il momento magico. Non sai quale amplificatore o quale diffusore scatenerà di nuovo questo piacere di ascolto. Ma, a volte, è destabilizzante, o almeno sorprendente, quando accade con diffusori dal costo contenuto e, soprattutto, così poco considerati in quel delirio di pregiudizio che da anni ti accompagna.
Riproviamo a parlare delle Polk Reserve R 700!
Una parola? Grandiose. Avrei dovuto diventare prima un fan convinto di Polk Audio? Forse no. C'è un tempo per tutto. Fatto sta che ora lo sono e sono felice di poter annoverare le Reserve R 700 come uno dei prodotti più validi con cui ho interagito ultimamente.
Non avrei nemmeno voglia di dilungarmi troppo nelle descrizione della soluzioni tecnologiche adottate, in fase progettuale, dalla Polk Audio. Anzi non ne ho proprio voglia! Poche righe, tanto per fare una breve panoramica d’insieme e poi torniamo a parlare di musica, di coinvolgimento e di emozioni. Ché non sono solo parole, soprattutto con Polk Audio. Quando leggo un libro che mi entusiasma, non mi interessa molto sapere con che tastiera del pc o con che macchina da scrivere l’autore lo abbia scritto. Mi appassiona il testo, non conoscere tecnicamente la procedura di stampa utilizzata.
Tant’è… il dovere mi impone di dire che:
I diffusori Polk Audio Reserve R 700 possono godere i frutti del lavoro che hanno portato alla creazione della meravigliosa serie Legend della casa americana.
In particolare è necessario citare, per capire cosa vi sia all’interno della serie Legend, almeno il modello da pavimento L800, un diffusore di generose dimensioni (circa 125 cm di altezza), con due di tutto: 2 tw, 2 midwoofer e 2 woofer da 10 polici (25 cm) per un peso complessivo di circa 55 kg a diffusore.
Polk Audio Reserve R 700 hanno un costo più contenuto, oltre a delle dimensioni un po’ più abbordabili. Utilizzano un Tweeter Pinnacle Ring Radiator ad alta definizione, un midwoofer a turbine (che è fra i responsabili, a livello estetico, del look Polk Audio, immediatamente riconoscibile) e la tecnologia proprietaria Power Port 2.0 che contribuisce ad uniformare il flusso d’aria che esce dal cabinet, in collaborazione con due “assorbitori a tubo chiuso” che prevengono risonanze indesiderate. Le basse frequenze sono riprodotte da due driver da 8 pollici (20 cm).
Il cabinet è particolarmente rigido e robusto, con parti interne rinforzate, per un peso di circa 36 kg a diffusore.
Le prestazioni sonore? Come suonano?
Ecco torniamo sul pezzo! Sono entusiasmanti. Se vi piace quel sound vivo e pieno, tipicamente americano, se apprezzate i pezzi carichi di dinamica, se amate muovervi mentre ascoltate la vostra musica preferita, se tendete a farvi trascinare da sezioni ritmiche incalzanti, se vi piace sentire dentro di voi l’effetto profondo della grancassa ecco allora benvenuti in casa Polk Audio e buoni ascolti con le Reserve R 700.
Qui c’è tutto; la definizione per godersi momenti di pura intimità, il calore per gustarsi una gamma media che sa toccare il cuore, e dei bassi che non vi faranno mai venire la voglia di provare un subwoofer.
Le voci, sia quelle maschili che quelle femminili, sono non solo coinvolgenti, ma anche precisamente inquadrate nel palco che si apre davanti ai vostri occhi. Si stagliano con nettezza, come a permettere di guardare un’immagine e non solo ascoltare musica. Andrete alla ricerca di ottime registrazioni per sentirle far parte di voi. E’ sempre piacevole scoprire un palco spazioso ma reale (che non sconfini nell’artificio) con una focalizzazione eccellente, e che si basi non solo su caratteristiche di larghezza ma anche di profondità. Se pensate che le Polk Audio Reserve R 700 siano tutto rock (se lo pensate è perché, faccio ammenda, vi ho dato modo di pensarlo) cadreste in un grave errore. E allora ricominciamo con i “se vi piace”: Se vi piace la musica classica, se volete un diffusore che sappia interagire anche con grossi pieni orchestrali non andando in difficoltà, anche in questo caso Polk Audio Reserve R 700 “riserva” delle grandi sorprese.
Le gamma alta l’ho trovata scevra da asprezze particolari, un po’ con tutti gli amplificatori abbinati. E’ possibile rilevare delle piccole differenze in base all’angolo di posizionamento di questi diffusori, ma, globalmente, le variazioni non sono cosi marcate. Probabilmente il Tweeter Pinnacle Ring Radiator contribuisce in modo sensibile a rendere ottimale la dispersione ampliando, come affermato da Polk Audio la zona ideale di ascolto.
Le basse frequenze sono evidenti e profonde. Il diffusore scende, senza fatica, sempre mantenendo un ottimo controllo anche nei brani più impegnativi da questo punto di vista.
Che abbinamenti prediligere?
C’è un’ ulteriore buona notizia quando si parla dei diffusori Polk Audio Reserve R 700: non sono difficoltosi da pilotare. Perfettamente compatibili con impedenze di 8 - 6 e 4 Ohm, e con una buona efficienza reale di circa 89 dB possono essere pilotati dal 90 per cento degli amplificatori offerti sul mercato. L’unica accortezza è quella di abbinarli ad elettroniche di qualità, che sappiano fornire quel minimo di corrente utile per scatenare le potenzialità che due bei woofer da 20 cm sanno assicurare. Sarebbe un peccato non sfruttare adeguatamente le doti, sia dinamiche che ritmiche, delle Polk Audio Reserve R 700.