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Casse o Diffusori? La storia e la differenza tra i due termini nel mondo Hi-Fi

Nel mondo dell’audio e dell’alta fedeltà, i termini casse acustiche e diffusori acustici vengono spesso utilizzati in modo intercambiabile per indicare lo stesso tipo di prodotto: un sistema di altoparlanti destinato alla riproduzione del suono. Tuttavia, questa sovrapposizione lessicale nasconde una storia interessante e una distinzione semantica che vale la pena approfondire.

In questo articolo analizzeremo l’origine dei due termini, il loro utilizzo nel contesto tecnico e commerciale e il motivo per cui, ancora oggi, convivono senza una netta distinzione nella percezione comune degli appassionati di hi-fi.

Origine del termine "Cassa Acustica"

Il termine cassa è probabilmente il più antico e deriva direttamente dal concetto fisico di contenitore o box in cui sono alloggiati gli altoparlanti. Nell’uso comune, la parola cassa acustica identifica l’involucro che ospita il sistema di altoparlanti e le componenti elettroniche accessorie, come il crossover (nel caso di diffusori passivi).

Nelle prime fasi della riproduzione audio, il suono era generato da singoli altoparlanti, spesso montati su semplici pannelli o strutture rudimentali. Con l’avanzare della tecnologia, si è capito che il contenitore in cui l’altoparlante era inserito aveva un ruolo determinante nella qualità del suono riprodotto. Nacquero così i primi progetti di casse chiuse, bass reflex e altre tipologie di caricamento acustico, portando alla diffusione del termine cassa acustica per identificare l’intero sistema.

Il termine cassa è ancora oggi largamente usato, soprattutto nel linguaggio informale, e si presta a essere compreso anche dai non addetti ai lavori. Non è raro sentire frasi come "Alza il volume delle casse" o "Le casse di questo impianto sono spettacolari", a prescindere dal livello tecnico dell’ascoltatore.

L’Introduzione del termine "Diffusore Acustico"

Negli anni ‘70 e ‘80, con la crescente attenzione verso la qualità della riproduzione audio e la ricerca di terminologie più precise, il termine diffusore acustico è stato adottato per descrivere più esattamente il ruolo di questi dispositivi.

Un diffusore acustico, per definizione, è un sistema progettato per diffondere il suono in un ambiente, trasformando il segnale elettrico in onde sonore che si propagano nell’aria. Questa espressione enfatizza il principio di funzionamento più che la struttura fisica del dispositivo.

Il termine diffusore è considerato più tecnico e raffinato, ed è spesso utilizzato in contesti professionali, in ambito hi-fi e tra gli audiofili. Ad esempio, è più comune trovare un catalogo di un produttore hi-end che parli di diffusori piuttosto che di casse, proprio per una questione di percezione del prodotto e di posizionamento nel mercato.

Differenze tecniche tra i due termini

Dal punto di vista tecnico, il termine cassa acustica potrebbe risultare impreciso, poiché tende a sottolineare solo l’involucro e non il sistema completo. Tuttavia, il linguaggio parlato è meno rigoroso di quello tecnico, e quindi questa distinzione spesso sfuma nella quotidianità.

Il termine diffusore acustico, invece, identifica in modo più appropriato un sistema di altoparlanti completo, progettato per diffondere il suono in modo controllato e bilanciato. Si tratta di una definizione che tiene conto di fattori come la dispersione sonora, l’interazione con l’ambiente e il bilanciamento delle frequenze.

L’Uso dei termini nel mercato e tra gli appassionati

Osservando il mercato odierno, si nota che i produttori tendono a preferire diffusore acustico nelle loro descrizioni ufficiali, soprattutto quando si tratta di modelli hi-end o di fascia alta. Ad esempio, marchi come Bowers & Wilkins, Focal, Sonus Faber e KEF usano quasi esclusivamente diffusore per identificare i loro prodotti.

Nei contesti più generalisti, come la vendita di impianti audio consumer o nell’ambito della riproduzione sonora per computer, home cinema e dispositivi portatili, il termine cassa è invece più diffuso. La semplicità e l’immediatezza della parola la rendono più accessibile a un pubblico non esperto.

Tra gli audiofili e gli appassionati di hi-fi, invece, l’uso del termine diffusore è spesso preferito per indicare sistemi di qualità superiore, mentre cassa potrebbe essere percepito come un termine meno tecnico o addirittura riduttivo.

Conclusione: cassa o diffusore?

In definitiva, non esiste una regola assoluta che imponga l’uso di un termine piuttosto che dell’altro. La scelta tra cassa e diffusore dipende dal contesto e dalla precisione che si vuole adottare nella comunicazione.

  • Se si vuole essere tecnicamente rigorosi, diffusore acustico è il termine più corretto, in quanto identifica il sistema completo e la sua funzione primaria.
  • Se si usa un linguaggio più colloquiale, cassa acustica è perfettamente comprensibile e accettabile, anche se meno raffinato nel mondo dell’hi-fi.

Indipendentemente dal termine scelto, la qualità del suono resta la priorità per gli appassionati di alta fedeltà. Che si parli di casse o di diffusori, l’importante è che il suono sia riprodotto con la massima fedeltà e coerenza, nel rispetto dell’intento artistico di chi ha creato la musica.

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