Casse da Studio: come Scegliere i Monitor audio ideali?

Casse da studio: come scegliere i monitor per mixaggio e produzione

Le casse da studio rappresentano una categoria a parte quando si parla di diffusori audio. Certamente, si tratta di speaker che possono essere utilizzati per il semplice ascolto di musica. Ma la loro finalità principale è quella di assistere durante le fasi di produzione in studi di registrazione e simili.

Vediamo allora cosa vuol dire monitor da studio, che caratteristiche devono avere questi diffusori e in quante tipologie sono presenti sul mercato.

Cosa vuol dire monitor da studio?

Le casse monitor da studio sono diffusori acustici con caratteristiche tali da prevedere una accurata azione di produzione ed elaborazione di segnali acustici. In altre parole, stiamo parlando di speaker particolarmente sofisticati che possono trovare posto in:

  • Studi di registrazione (professionali o amatoriali che siano);
  • Set televisivi o radiofonici;
  • Centri di editing audio o video.

Una cassa da studio, pertanto, deve garantire una resa sonora accurata e particolarmente precisa, in modo da far intendere chiaramente le varie sfumature sonore, la separazione tra i canali e la presenza di strumenti.

Le casse da studio sono utilizzate per la produzione di musica.

Come devono essere i monitor da studio?

Le migliori casse da studio sono quelle che garantiscono una resa piatta. Sembra quasi un controsenso, ma non è affatto così. Nel momento in cui si registra un brano, e si vuole valutarne la qualità del mixaggio, è necessario che l'ascolto non venga influenzato da possibili timbri o equalizzazioni.

Se si utilizza una cassa "normale" per produrre un brano, il proprio lavoro verrà per forze di cose falsato dalle due colorazioni sonore che è possibile ascoltare. La prima è quella del mixaggio della registrazione. La seconda è quella dello speaker.

Ecco perché i monitor devono avere una resa piatta. Ed ecco perché, a livello generale, non sono del tutto adatti ad ascoltare musica. Il loro utilizzo si concentra sullo step precedente all'ascolto, ovvero quello della produzione. La fase dove i professionisti del suono possono rendersi conto se la registrazione e il mixaggio sono corretti.

Che caratteristiche hanno i monitor audio?

Scendendo su un piano maggiormente tecnico, è possibile dire che una cassa da studio deve necessariamente possedere queste caratteristiche tecniche:

  • Risposta in frequenza lineare: ovvero piatta. Non deve avere "colorazioni" o timbri caratteristici. Il caso standard è quello che vede l'intervallo che va da 20 Hz a 20 kHz, corrispondente allo spettro di frequenze udibili dall'orecchio umano. Molto spesso, però, i monitor si fermano a un dato vicino ai 40 Hz, sacrificando quindi un po' i bassi. Il motivo è semplice: essendo di norma apparecchi di dimensioni limitate, la grandezza dei woofer non garantisce le performance necessarie;
  • Distorsione armonica totale: conosciuta anche come THD (Total Harmonic Distortion), indica il grado di distorsione che si registra durante la riproduzione. In linea generale, il valore migliore sarebbe 0%, ma in nessuna occasione si arriva a tale livello. In ogni caso, più questo valore è basso e migliori sono le prestazioni;
  • Risposta ai transienti: i transienti, semplificando in modo evidente, costituiscono i picchi di un'onda sonora e si verificano all'attacco di un suono, a cui segue una fase di stabilizzazione. L'ideale sarebbe "addolcire" i transienti, in modo da avere una riproduzione più piacevole. È essenziale, pertanto, che i monitor siano in grado di riprodurre questi picchi sonori, per poter intervenire al meglio.
  • Connessioni: come per tutti gli altri tipi di casse, anche per i monitor vale la regola che "più connessioni ci sono e meglio è". I modelli migliori prevedono la possibilità di sfruttare collegamenti bilanciati TRS o XRL. In alcuni casi sono previsti anche i classici connettori RCA, che sicuramente possono offrire una opzione in più. Per non parlare del bluetooth, sempre più presente anche su modelli di brand blasonati.

Quante tipologie di casse da studio esistono?

Non tutte le casse monitor da studio sono uguali. Per cercare di offrire una panoramica delle varie alternative in commercio, allora, ecco una tabella di riepilogo:

Nome Descrizione
Main monitor Si tratta delle alternative più importanti e pesanti, utilizzate principalmente negli studi più grandi.
Midfield Casse di dimensione media, normalmente con struttura a tre vie, da ascoltare a 1,5 metri o più di distanza.
Nearfield Soluzioni ideali per gli studi domestici, si tratta di casse da ascolto ravvicinato di dimensioni ridotte.

Un'altra, possibile differenza è data dalla presenza o meno di amplificatore integrato. In linea di massima, valgono gli stessi ragionamenti fatti nell'articolo dedicato alle differenze tra casse attive e passive. Questo, in ogni caso, è un breve riepilogo:

  • Le casse passive (in questo caso i monitor passivi) non dispongono di amplificatore. Per funzionare, pertanto, necessitano di un apparecchio esterno supplementare;
  • I monitor attivi dispongono di amplificatore, e di norma sono quelli preferiti negli studi casalinghi (ma anche in quelli professionali).

I monitor attivi spesso vengono scelti perché, oltre a essere più comodi, dispongono di un amplificatore già "tarato", quindi in grado di funzionare in modo corretto e garantire la giusta risposta in frequenza.

I giusti monitor audio possono fare la differenza in fase di missaggio.

Quali Casse Monitor Scegliere?

Sono diversi i fattori che si possono prendere in considerazione per scegliere le casse da studio giuste per le proprie esigenze. Eccone alcuni:

  • Prezzo: i monitor da studio, specie quelli per registrazioni domestiche, non presentano un costo così elevato. Nel range € 250 - € 300 (prezzo per coppia) è già possibile approfittare di buone occasioni;
  • Dimensioni: se devi sfruttare i monitor in una stanza piccola, è evidente che la scelta obbligata è un monitor nearfield, con woofer che magari può andare dai 5 ai 7 pollici;
  • Caratteristiche tecniche: come spiegato in precedenza, i modelli da preferire sono quelli con distorsione armonica totale ridotta, risposta in frequenza ampia e, se possibile, amplificatori separati per i driver dedicati ad alti e bassi (in modo da evitare interferenze).

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