Vinili 180 grammi: che senso hanno? Dati tecnici e info

I vinili da 180 grammi: il loro senso nel contesto musicale attuale

I vinili da 180 grammi rappresentano un po’ il simbolo della rinascita dei dischi. La maggioranza delle nuove ristampe dei grandi classici si presenta ormai nel formato in questione. Anzi, spesso questa caratteristica viene pubblicizzata in maniera piuttosto importante, sottolineandone i tanti benefici.

Ma è davvero così? In questo articolo cerchiamo di capirci di più, stabilendo se questi supporti sono necessari per far brillare al meglio i nostri amati giradischi.

Cosa sono i vinili da 180 grammi?

Cerchiamo di scendere su un piano tecnico, senza però addentrarci troppo in questioni che meriterebbero approfondimenti ulteriori.

In linea di principio, i dischi in vinile vengono stampati tramite l’azione di una pressa che imprime circa 120 atmosfere di pressione. Il processo dura di norma meno di 30 secondi, almeno per i vinili di grammatura inferiore. Nei dischi da 180 grammi, considerato il maggiore spessore del supporto, il tempo nel quale la pressa agisce è superiore. In questo modo, la pressa rimane ferma più a lungo e i solchi dei dischi, rimanendo ad alta temperatura per più tempo rispetto agli altri formati, riescono ad accogliere un numero maggiore di informazioni.

Durante l’ascolto, poi, il peso superiore del supporto fa sì che ci sia una maggiore aderenza sul piatto, con una resa teoricamente superiore.

I dischi da 180 grammi sono più pesanti, pertanto si consumano meno rapidamente di quanto accade per i formati da 100 e 120 grammi. Inoltre, la stabilità e maggiore, e la tendenza alla deformazione (magari per il caldo o l’utilizzo eccessivo) è minore. Anche la resistenza alle risonanze è superiore rispetto agli altri formati.

I vinili da 180 grammi sono il simbolo della rinascita del vinile

Quanti giri ha un vinile da 180 gr?

I vinili da 180 gr non presentano un numero di giri differente dagli altri formati. Anche per questa alternativa, infatti, sono presenti i classici 33 giri, ovvero i Long Playing (abbreviati comunemente in LP).

33 giri significa che, per ogni minuto, il disco effettuerà 33 rotazioni sul piatto. Lo stesso discorso si applica ai 45 giri, di dimensione minore e di norma dedicati ai singoli.

Vero è che non tutti i dischi di dimensione standard (quelli grandi, per intenderci) sono a 33 giri. In alcuni casi potrebbero essere a 45 giri. Lo stesso discorso vale anche nel caso opposto: alcuni vinili di piccole dimensioni sono a 33 giri, e non a 45.

Pertanto, il numero dei giri e la grammatura del supporto non sono variabili collegate in senso stretto.

Il dubbio: sono meglio i vinili originali o le ristampe?

Mettiamola così: è meglio la Gioconda esposta al Louvre o una copia acquistabile su internet? In un certo senso, chiedersi se siano meglio i vinili originali o le ristampe può portare a una domanda retorica di questo tipo.

Generalmente parlando, il vinile originale ha un fascino che una ristampa – seppure a 180 grammi – non può minimamente avere. È per questo che esistono appassionati disposti a pagare decine di migliaia di euro per la prime edizioni di alcuni dischi, snobbando le ristampe vendute a pochi spiccioli. Se volete avere qualche esempio di dischi in vinile rari pagati a peso d’oro, leggete pure questo articolo.

E d’altra parte, è vero anche il contrario. Spesso le edizioni originali costano molto di meno delle ristampe a 180 gr. Se si ha la fortuna di frequentare mercatini dell’usato o fiere di settore, si potrà ben verificare che talvolta le prime copie dei grandi classici sono acquistabili a prezzi vantaggiosi. E molto spesso, la qualità sonora è da preferire.

Pertanto, ci sentiamo di dare qualche consiglio su come orientarsi tra originali e ristampe:

  • Se il disco è un grande classico della musica, e l’originale è disponibile a un prezzo inferiore o poco superiore alla ristampa (e soprattutto è in ottime condizioni), preferire senza dubbio l’originale;
  • Se il disco non è particolarmente diffuso, e l’originale è disponibile solo a prezzo esorbitante (o che comunque si giudica troppo elevato rispetto al valore che si dà al disco), acquistare la ristampa.

Meglio i vinili originali o le ristampe?

Come riconoscere un vinile originale?

180 grammi o meno, avere un disco originale nella propria collezione è comunque un motivo di soddisfazione. Ma come si fa a riconoscere un disco originale?

I metodi sono diversi. Tra gli altri:

  • Il numero di catalogo;
  • Il numero di matrice;
  • Il codice EAN della copertina (per gli album commercializzati a partire dal 1973).

Vero è che alle volte potrebbe non essere così semplice risalire, ad esempio, al numero di catalogo. Magari perché l’etichetta che ha stampato il disco ora non esiste più, oppure è stata inglobata in una realtà più grande.

Nel dubbio, in ogni caso, ci si può affidare ai database online. Il più conosciuto è certamente Discogs. Basta effettuare una ricerca direttamente con il codice a barre o il numero di matrice per riuscire a ottenere molto spesso il risultato desiderato. E magari ritrovarsi in casa un pezzo da collezione dal valore di migliaia di euro…

Alla fine, i vinili da 180 grammi sono davvero così performanti?

Sono in molti a credere che i vinili da 180 gr siano più una trovata commerciale che una vera e propria conquista per gli audiofili.

Al di là del fattore nostalgia, si tratta di una convinzione che può basarsi anche su fattori concreti. Oltre al prezzo, che come visto a volte va a favore delle ristampe originali, vanno considerate anche variabili tecniche.

Un disco in vinile realizzato oggi viene prodotto con macchinari che in alcuni casi risalgono agli anni ’90, prima del grande periodo di crisi del settore. Si tratta quindi di apparecchi con parecchi cicli di pressatura alle spalle. Molte volte, inoltre, le etichette potrebbero preferire di stampare su supporti a 180 gr per aumentare il prezzo finale di vendita, e rientrare così da spese per la produzione molto elevate.

I dischi che oggi sono in commercio, poi, hanno spesso ben poco di analogico. Molte volte i master sono digitali, difatti perdendo quella dimensione puramente artigianale che presentavano i vinili venduti 40, 50 anni fa.

Il vinile da 180 grammi è il formato delle uscite più recenti

L’offerta di giradischi di HiFi Prestige

I vinili da 180 grammi sono creature affascinanti, con i loro pregi e i loro difetti. Alla fine, quello che conta è l’emozione che l’ascolto suscita in ognuno di noi. La scintilla può scattare con un vecchio vinile da 100 gr di 60 anni fa, ma anche con un 180 grammi prodotto con processi del tutto digitali e acquistato al centro commerciale.

E in ogni caso, oltre al disco c’è da considerare anche il giradischi. E in questo campo, noi di HiFi Prestige siamo pronti ad aiutare tutti gli appassionati. Sfogliate per il nostro catalogo con le migliori proposte di Denon, Audio Technica, McIntosh e molti altri brand.

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