Frequenza di Crossover: cos'è, cosa indica, perché è importante

Nelle schede tecniche di amplificatori, subwoofer e diffusori spesso ci si imbatte nella "frequenza di crossover". Si tratta di un dettaglio molto importante, che può far luce sul modo nel quale un certo dispositivo audio tende a operare normalmente.

Andiamo allora a far luce su tutti gli aspetti maggiormente importanti di questo parametro, rispondendo alle domande più comuni poste sull'argomento.

Cos’è la frequenza di crossover?

Il crossover è una componente di sistemi acustici che va a ripartire le frequenze. Gli obiettivi perseguibili in questo modo sono due: ottimizzare la resa (cioè la risposta in frequenza) e proteggere i driver degli altoparlanti. Perché si parla di protezione? Il motivo è semplice. Si immagini la riproduzione di una sinfonia. Le frequenze altissime dei violini e quelle profonde del contrabbasso, se emesse insieme dallo stesso speaker, comporterebbero un carico per la membrana dello speaker stesso molto elevato. E questo porterebbe a fastidiose distorsioni.

Bisogna considerare anche la ripartizione della potenza. Quando si riproducono basse frequenze a volumi elevati, infatti, lo spostamento d'aria potrebbe letteralmente distruggere i driver più piccoli (generalmente i tweeter).

Per queste ragioni nascono i filtri crossover, che suddividono lo spettro sonoro in modo da distribuire le varie frequenze tra gli altoparlanti del sistema. La frequenza di crossover, nello specifico, indica il punto nel quale avviene la distribuzione.

Tipologie di crossover

I filtri crossover sono di norma disponibili in due versioni. A seconda dei casi, a cambiare è il meccanismo di funzionamento, oltre che le componenti utilizzate. Ecco i due casi principali:

  • Filtro crossover attivo: si tratta di un dispositivo elettronico, alimentato a parte, che va a selezionare le frequenze quando il segnale si trova a livello del preamplificatore. Consente un'ottima gestione dei filtri, e dà modo di isolare gli amplificatori di potenza, evitando possibili problemi nella riproduzione
  • Filtro crossover passivo: opzione sicuramente più economica, è composta da elementi di tipo passivo quali condensatori, resistori e induttanze. Si trova direttamente all'interno della struttura che ospita il diffusore

Quale opzione è la migliore? Come anticipato, i crossover passivi sono certamente la scelta più economica, anche perché di norma integrati all'interno dei diffusori. Il crossover attivo, d'altra parte, dà una maggiore libertà progettuale e consente di ottimizzare l'acustica in funzione anche dell'ambiente dove ci si trova. Il tutto, però, a patto di essere abbastanza esperti da sapere come agire correttamente.

A cosa serve il crossover?

Lo scenario tipico è quello del crossover a due vie. Da una parte vengono inviate le frequenze che vanno al woofer, dall'altra quelle al tweeter. In questo caso, la frequenza di crossover tipica si aggira sui 2000 Hz. Per fare un esempio, gli ottimi speaker JBL HDi-1600, in vendita sul nostro store, presentano un dato pari a 1900 Hz, con una struttura a due vie.

Esistono delle dinamiche interne a questa configurazione che è bene considerare. La suddivisione tra le frequenze, infatti, non è così netta. Molte volte, il woofer dovrà salire nella regione di competenza del tweeter, al fine di evitare distorsioni. Il driver per le alte frequenze, da par suo, potrebbe sconfinare in territori dominati da frequenze più basse, per evitare di essere danneggiato.

Questo delicato equilibrio viene raggiunto grazie ai cosiddetti filtri passa-basso e passa-alto. Andiamo a scoprire cosa sono.

Filtro passa-basso e filtro passa-alto: cosa sono?

Qualsiasi crossover svolge tre funzioni essenziali:

  • Filtro passa-basso
  • Filtro passa-alto
  • Filtro passa-banda

Il filtro passa-basso va a operare un vero e proprio "taglio" relativo a una soglia di frequenza. Difatti, va ad attenuare tutto ciò che si trova sopra a quella relativa frequenza, lasciando inalterato tutto ciò che si trova al di sotto. Lo stesso discorso si può riferire al filtro passa-alto. Il taglio avviene a frequenze più elevate rispetto al filtro passa-basso, ma la dinamica è la stessa.

Il filtro passa-banda, infine, non è altro che una combinazione dei due elementi appena descritti. In termini pratici, il suo compito è quello di mantenere inalterata la parte di spettro compresa tra i valori del passa-basso e del passa-basso.

Come si decide la frequenza di taglio di un crossover?

La frequenza di taglio corrisponde al punto dello spettro nel quale il filtro inizia realmente a effettuare l'azione di attenuazione, si tratti di un passa-basso o di un passa-alto. Un filtro passa-alto a 3 kHz, per fare un esempio, lascerà passare tutte le frequenze più alte, attenuando invece quelle più basse, fino a renderle del tutto inascoltabili. Il processo non è così netto, ma presenta più che altro una natura graduale. Anche dalla "morbidezza" di questo parametro si ottiene quello che è definibile come il timbro di un diffusore.

Dove tagliare la frequenza è un conto. Come la si taglia è un altro. Qui entra in gioco il parametro della pendenza, ovvero la rapidità di attenuazione man mano che ci si avvicina alla frequenza di taglio. Si tratta di una misura dell'efficienza del crossover, e viene misurata in db/oct.

Come impostare il crossover del subwoofer?

I subwoofer danno spesso la possibilità di gestire i settaggi di natura maggiormente tecnica per ottenere un suono adeguato. Si tratta di una dinamica semplice da comprendere: se non si imposta un filtro passa-basso adeguato, lo speaker potrebbe andare a "scomparire" del tutto, sormontato dagli altri altoparlanti, oppure potrebbe sconfinare, rendendo la resa sonora troppo carica di bassi.

L'impostazione del subwoofer, in questi casi, dipende anche dal tipo di configurazione con la quale ci si ritrova a operare. Se si usa un sintoamplificatore, come nel caso di un impianto home theater, è bene cercare di mantenere il taglio del sub a una frequenza che si aggira sugli 80 Hz. Tale valore si adatta anche nel caso in cui ci si ritrova ad agire con diffusori con risposta in frequenza che può andare da 80 Hz a 20 kHz. Il dato non è casuale: se le casse non riescono ad andare al di sotto degli 80 Hz, ecco che il subwoofer andrà a gestire tutte le frequenze al di sotto di questa soglia, senza sorpassarla.

L’offerta di speaker di speaker e amplificatori HiFi Prestige

La frequenza di crossover rappresenta quindi un elemento molto importante all'interno di un sistema audio. Nelle schede prodotto del catalogo di amplificatori e diffusori di HiFi Prestige troverete spesso l'indicazione di questo parametro, in modo da potervi offrire tutte le informazioni che vi servono per decidere al meglio il vostro prossimo acquisto.

Per qualsiasi altra informazione, in ogni caso, siamo sempre disponibili al numero 335 6672281, o all'indirizzo email info@hifiprestige.it.

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