Amplificatore valvolare: come funziona e le caratteristiche

Amplificatore valvolare: come funziona? Che caratteristiche ha?

Chiedersi come funziona un amplificatore valvolare è un interrogativo piuttosto comune. Questo tipo di apparecchio gode di grande popolarità tra gli appassionati, grazie al suono unico e alle caratteristiche tecniche. A suo modo, questo tipo di ampli ha fatto la storia della musica. Prova ne è l’utilizzo dei modelli McIntosh, chiamati addirittura a dare voce agli artisti che parteciparono al mitico concerto di Woodstock (per maggiori informazioni in tema.

Il confronto con le alternative a transistor è inevitabile (e anche divertente), e infatti in questo articolo parleremo brevemente anche delle differenze tra questi amplificatori.

Prima, però, cerchiamo di sottolineare le peculiarità degli amplificatori valvolari, a cominciare dal loro funzionamento.

Come funziona un amplificatore valvolare

Il funzionamento degli amplificatori valvolari vede l'azione di valvole che lavorano in alta tensione. Per alta tensione intendiamo centinaia di volt, sicuramente maggiori rispetto a quelli dei modelli a transistor.

Le valvole si caratterizzano per un'alta impedenza in uscita, che obbliga alla presenza di trasformatori di uscita, capaci di adattarsi all'impedenza delle casse acustiche utilizzate nella propria configurazione.

Questa struttura consente di riprodurre con più precisione i picchi della sinusoide. La conseguenza primaria è la sensazione che la potenza di uscita sia maggiore rispetto alle alternative a transistor di uguale potenza.

Ogni valvola, a sua volta, è costituita da elettrodi inseriti in un'ampolla di vetro sotto vuoto. E proprio il numero di elettrodi consente di stabilire la tipologia delle valvole (diodo, triodo, pentodo e via così). Di seguito proponiamo un breve schema della struttura di una valvola, accompagnata da alcune considerazioni:

Lo schema di funzionamento di una valvola in un amplificatore valvolare

Il funzionamento di una valvola è piuttosto semplice da spiegare. Il riscaldamento di un filamento crea - tramite l'effetto termoionico - un flusso di elettroni, che viene rilasciato dal catodo. Il flusso viene generato nel momento in cui viene applicata una tensione all'anodo.

Componenti piuttosto complesse e delicate, le valvole richiedono un periodo di assestamento meccanico prima di poter rendere al meglio. Si tratta del famoso "rodaggio", necessario nei valvolari per poter arrivare a ottenere il suono tipico di questi amplificatori. A seconda dei casi, il periodo di rodaggio può andare dalle 50 alle 100 ore.

Quanti anni dura un amplificatore a valvole?

La struttura stessa di un amplificatore valvolare pone il problema della durata dell'apparecchio. Più che problema, si tratta di accorgimenti che andrebbero seguiti per aumentare la vita utile del proprio ampli. Ad esempio:

  • Non è sempre vero che tenere constantemente acceso un valvolare è una pratica raccomandabile. Da una parte evita a circuiti e altri componenti lo stress ripetuto dell'accensione. Dall'altra, però, la pressione del continuo funzionamento potrebbe ridurre la longevità. Tanto più che con gli amplificatori classe A, famosi per raggiungere temperature elevate, non serve a molto tenere sempre acceso l'apparecchio.
  • In linea di massima, accendere mezz'ora prima dell'utilizzo l'amplificatore dovrebbe portare a una temperatura accettabile. Sempre considerando che, comunque, ogni apparecchio è una storia a sé.

L'aspetto immediatamente riconoscibile degli amplificatori valvolari

Pur seguendo queste e altre precauzioni, va detto che prima o poi la vita delle valvole può volgere al termine. Nei modelli classe A, ad esempio, la longevità potrebbe attestarsi sui 4, 5 anni. Ovviamente bisogna sempre considerare l'uso che si fa dell'apparecchio, il tempo di utilizzo, il volume e molti altri parametri. Perciò il dato appena citato potrebbe scendere anche a 1 o 2 anni.

Come si accende un amplificatore valvolare?

Accendere un amplificatore collegato a un impianto audio Hi-Fi non è una questione molto complicata. Per avere migliori risultati, però, basta seguire una semplice regola: l'amplificatore va acceso prima, e spento dopo l'impianto.

Come dicevamo in precedenza, non sempre serve accendere l'ampli molto tempo prima dell'ascolto, o addirittura tenerlo sempre acceso. In linea di massima, mezz'ora o un'ora prima consente di ottenere ottimi risultati.

Se si stanno amplificando apparecchi digitali, poi, sarebbe necessario seguire anche altre indicazioni. Secondo alcuni, lettori CDDAC dovrebbero essere accessi un giorno prima dell'ascolto, in modo da raggiungere il perfetto equilibrio termico. Se ciò non è possibile, sarebbe comunque consigliabile ruotare i controlli di volume, toni e bilanciamento, in modo da ricalibrare al meglio il tutto. A proposito di lettori CD dalle performance elevate, in un articolo recente abbiamo parlato dei migliori lettori CD e SACD Marantz.

Quando la sessione di ascolto termina, si segue la strada inversa. Prima si procede a spegnere le componenti audio, e infine l'amplificatore.

Un particolare delle valvole

Come e quando cambiare le valvole

Non esiste una regola ferrea che riguardi la sostituzione delle valvole. Certo è che gli appassionati con orecchio più allenato sanno riconoscere quando il suono inizia a deteriorarsi, e il volume massimo non è lo stesso di prima.

Come dicevamo in precedenza, non c'è un periodo fisso di longevità. A seconda dell'utilizzo, l'esigenza di cambiare le valvole può presentarsi dopo sei mesi, un anno, ma anche molto dopo.

Per cambiare le valvole, bisogna per prima cosa spegnere l'amplificatore, e staccare la corrente. Una volta individuate le valvole (le finali sono le più grandi, quindi facili da riconoscere), bisogna effettuare una leggera pressione laterale, e nel frattempo cercare di sfilare la valvola. Una volta fatto ciò, si può procedere alla sostituzione.

Meglio un valvolare o un transistor?

Siamo arrivati alla domanda delle domande, l'argomento che anima da sempre dibattiti e discussioni tra appassionati: è meglio un amplificatore valvolare o uno a transistor?

Possiamo dire che, intanto, tra le due soluzioni c'è una differenza di tecnologia. La struttura a valvole da una parte, quella a stato solido dall'altra. Quest'ultima opera a Volt minori rispetto alle alternative valvolari e registra una impedenza di uscita inferiore. Gli ampli a transistor sono generalmente più economici, di dimensioni contenute e forti di una longevità notevole.

D'altra parte, la qualità del suono spesso è inferiore rispetto ai valvolari. Potrebbero essere presenti distorsioni o altre imperfezioni, a fronte di un suono non sempre cristallino.

Ecco un confronto tra i punti di forza di queste due tipologie di amplificatori:

Vantaggi amplificatori valvolariVantaggi amplificatori transistor
Potenza elevata Sono più economici
Qualità audio senza compromessi Longevità elevata
Ideali per professionisti e appassionati esigenti Facilmente trasportabili

Una sola tabella, è evidente, non basta a dirimere la questione. Nella scelta intervengono fattori soggettivi, di budget e mille altri parametri. Se non altro, però, abbiamo cercato di operare una prima separazione tra queste tipologie di amplificatori.

Quale amplificatore valvolare scegliere?

Questo breve articolo sul funzionamento degli amplificatori valvolari non può che concludersi con l'invito a visitare il nostro catalogo di amplificatori. Al suo interno potrete trovare integrati, finali, preamp e sinto amplificatori delle marche più note e apprezzate.

Tra gli altri, abbiamo il piacere di proporvi apparecchi McIntosh, Cambridge Audio, Magnat, DenonMarantz e molti altri. Per qualsiasi informazione, inoltre, siamo sempre a disposizione via mail (info@hifiprestige.it) o tramite cellulare (335 6672281).

 

Immagini utilizzate nell’articolo:

"Tube Amplifier" by morganglines is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

"Tube amplifier @ Vacuum Tube Kingdom, Akihabara Radio Department Store B1F, 6th March 2010" by streetviewer is licensed under CC BY 2.0

"File:Line Magnetic LM-216IA tube amplifier (21137141692).jpg" by Jan Hammershaug from Vestre Gausdal, Norway is licensed under CC BY 2.0

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